VALENZANO NELLA STORIA DI IERI E DI OGGI

Del Comune di Valenzano non hanno parlato molti autori. Gli storici locali, a partire da P. Bonaventura da Lama, nel 1724, a V. D’Aloja alla fine del ‘700 non sono riusciti a presentare una storia (almeno per quanto riguarda le origini ed il medioevo) basata su documenti e prove inconfutabili. Certamente il sito dell’attuale Valenzano fu abitato in tempi antichissimi; lo testimoniano le numerose tombe rinvenute contenenti vasellame e suppellettili di epoca peucetica risalenti al IV sec. a.C. La superficie interessata dai ritrovamenti è abbastanza vasta e sicuramente non completamente esplorata. Essa topograficamente può individuarsi nelle contrade: Taiuto, Padulo, Ghiastro e Macchie di S. Rocco, ubicate alcune ad oriente, altre ad occidente del paese. Queste tombe, pertanto, fanno pensare alla esistenza di una vera e propria necropoli a cui deve far riscontro un centro abitato. Un elmo di stile corinzio fù rinvenuto nei pressi di Valenzano ed acquistato dal Museum of Fine Arts di Boston il 3 Giugno 1948. Tra le più antiche pubblicazioni riguardanti la storia di Valenzano, è da ricordare lo studio prodotto da P. Bonaventura da Lama, dal titolo: “Cronaca de’ Minori Osservanti Riformati della provincia di S. Nicolò “, pubblicata nel 1724 in Lecce.

Il ritorno della Puglia nell’orbita politica di Bisanzio ed il perdurare del dominio Bizantino nella regione per oltre due secoli, permise l’incremento dei rapporti commerciali con l’Oriente, lo sviluppo dell’agricoltura, con una conseguente espansione di carattere demografico, economico ed urbano, quindi il sorgere di nuovi centri abitati rappresenta un fenomeno tipico di questa epoca. Molto spesso il polo di attrazione, il coagulo, di questi centri, è costituito da un edificio per il culto, chiesa o monastero, realizzato nella maggioranza dei casi ad opera dei monaci Benedettini, oppure da qualche edificio di carattere militare, torre o castello. Pertanto, poiché intorno all’XI secolo (su quella via già descritta da Strabone, che parallelamente alla Traiana, proveniva da Egnazia e passava per Norba e Noja, proseguendo poi per Ceglie), in località Cuti, fu eretto dai Benedettini il rinomato convento di “Ognissanti”, è da presumere che questa sia stata la premessa che giustificò il sorgere dell’antico borgo di Valenzano. Infatti oltre al convento va ricordato il supporto offerto da una viabilità collaudata, quale richiamo per i colonizzatori di quelle vaste terre, per la maggior parte boscose, alla ricerca di un luogo più sicuro, salubre, con notevoli possibilità economico-produttive.